«C'è tanta gente, in questo mondo, che può amare forme architettoniche antiche e gustare il vino moderno (preparato negli ultramoderni stabilimenti enologici!) tra le mura di costruzioni a tipo medioevale, o nelle catacombe stranamente complicate, rintronanti di selvagge musiche a base di «jazz-band». Questa gente non pensa affatto che in quelle remote epoche l'uva si pigiava coi piedi; o se pure ci pensa, non vi attri-buisce importanza. Probabilmente non vuol neppure ricordare che i fusti in legno di cui intorno trova abbondante decorazione vanno - ahimè! - diminuendo d'importanza nelle cantine nuove che adottano largamente le enormi batterie di vasche in cemento armato a piani multipli.
La cucina futurista
«C'è tanta gente, in questo mondo, che può amare forme architettoniche antiche e gustare il vino moderno (preparato negli ultramoderni stabilimenti
Con questo non si negherà nè si criticherà ogni altra iniziativa d'arte per valorizzare il vino: si domanderà soltanto che si aprano le porte agli artisti d'avanguardia, ed alla loro attività artistica e pubblicitaria, che per molte ragioni si può prevedere bene accetta ad un largo pubblico di produttori, industriali, commercianti, consumatori.
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artisti d'avanguardia, ed alla loro attività artistica e pubblicitaria, che per molte ragioni si può prevedere bene accetta ad un largo pubblico di
E si può aggiungere, ai numerosi pregi dei locali moderni, cataloghi, cartelli futuristi, quello dell'economia: da non trascurare in questi difficili momenti.
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E si può aggiungere, ai numerosi pregi dei locali moderni, cataloghi, cartelli futuristi, quello dell'economia: da non trascurare in questi difficili
La traversata di un giardino primaverile fra i dolci fuochi di un'aurora piena di timidezze infantili, ha dato a tre giovani, vestiti di lana bianca e senza giacca, un'ansietà tra letteraria ed erotica che non può appagarsi di una colazione normale.
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e senza giacca, un'ansietà tra letteraria ed erotica che non può appagarsi di una colazione normale.
L'italiano della nostra epoca veloce non può che essere sensibile a tale argomento. Il cameriere gli servirà allora questa «Vivanda Svecchiatrice»: riso bollito, poi fritto nel burro, compresso in piccole sfere crude di lattuga spruzzata di grappa e servito sopra una poltiglia di pomodori freschi e patate lesse. Formula dell'aeropittore futurista FILLÌA
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L'italiano della nostra epoca veloce non può che essere sensibile a tale argomento. Il cameriere gli servirà allora questa «Vivanda Svecchiatrice
Per i pranzi improvvisati si può naturalmente discutere tra cuochi, camerieri e Direttori sulla attribuzione delle differenti vivande, ma mai si deve tener conto del gusto personale dei commensali. Formula dell'aeropittore futurista FILLÌA
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Per i pranzi improvvisati si può naturalmente discutere tra cuochi, camerieri e Direttori sulla attribuzione delle differenti vivande, ma mai si deve
Si racconta che un re di Patagonia per un tal cibo rinunciò al suo regno; questo racconto è certo una fandonia ma la bontà del piatto ch'io ti insegno è così vera e giova all'appetito che par che Dante nella Vita Nova abbia scritto per lei, dopo il Convito: «Intender non la può chi non la prova».
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insegno è così vera e giova all'appetito che par che Dante nella Vita Nova abbia scritto per lei, dopo il Convito: «Intender non la può chi non la prova».
Qualsiasi pastasciuttaro che consulti la propria coscienza onestamente al momento d'ingurgitare la sua biquotidiana piramide di pastasciutta, vi troverà dentro la triste soddisfazione di tappare con essa un buco nero. Questo buco avido è una sua incurabile tristezza. S'illude, ma non lo tappa. Soltanto un pranzo futurista può rallegrarlo.
«la pasta asciutta non si può considerare come un cibo di facile digestione perchè dilata lo stomaco e non subisce, come il pane, una sufficiente preparazione con la masticazione». Prof. Dott. C. Tarchetti.
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«la pasta asciutta non si può considerare come un cibo di facile digestione perchè dilata lo stomaco e non subisce, come il pane, una sufficiente
Non importa. Vinceremo meglio, vincendo tardi, come in tutte le buone rivoluzioni. La nostra, intanto, esprime il suo verbo, stabilisce la sua legge. Poiché gli Italiani hanno consentito al principio futurista di farsi quanto più possibile agili, desti, veloci, elettrici, furibondi, verrà bene il giorno in cui si persuaderanno che, a raggiungere un tale stato di grazia, nulla può meglio giovare del mangiar poco e scelto, del limitare i propri pasti alla stilla essenziale e alla briciola leonina. In verità quest'ultima propaganda tua, o Marinetti, è la più conseguente e logica fra tutte quelle derivate dal tuo manifesto cardinale di vent'anni fa: e non si capirebbero tante resistenze, se non ripensando, appunto, alla tenacia e caparbietà di certe abitudini dello stomaco. Non è la prima volta che un popolo c'insegna di saper rinunziare a tutto, fuorché a una ghiottoneria. Un francese che stimava i Tedeschi, il conte di Gobineau, soleva dire che di là dal Reno nessuno saprebbe commettere una viltà, fuorché per una salsiccia con crauti. È un giudizio che mi torna a mente, ripensando a quel Pulcinella che resisteva a tutto, fuorché a una manciata di vermicelli. Questo grande amore della pasta asciutta è una debolezza degli Italiani, e tu hai cento ragioni di batterla in breccia. C'è il tallone d'Achille, e c'è il palato del futurista. Ora, fra tutti i cibi ingozzanti e paralizzanti che contraddicono al tuo programma di rapidità, elasticità ed energia, la pasta asciutta è precisamente il più diffuso e calamitoso. Ma essendo il più nefasto, é anche il meno maledetto. Ed ecco la molla della tua rivolta riparatrice. Che vuol dire, quest'altra abitudine, quest'altro vizio, quest'altra abbiezione? Liberiamoci anche dalla pasta asciutta, ch'è anch'essa una schiavitù. Che ci gonfia le ganasce, come a mascherotti da fontana; che ci intoppa l'esofago, come a tacchini natalizi; che ci lega le interiora con le sue funi mollose; e ci inchioda alla scranna, repleti e istupiditi, apoplettici e sospiranti, con quella sensazione dell'inutilità che, a seconda degli individui, può dar piacere o vergogna, ma in ogni caso deve essere aborrita da chi vanti un'anima futurista, o soltanto giovine e sveglia.
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giorno in cui si persuaderanno che, a raggiungere un tale stato di grazia, nulla può meglio giovare del mangiar poco e scelto, del limitare i propri
«Ma la lotta contro la pasta asciutta non basta. È necessario abbattere altri idoli, sgominare errate tradizioni: affermare che il pane bianco, per esempio, greve ed insipido è un alimento inutile che forma nello stomaco un blocco indigeribile e va sostituito con quello integrale profumato e sostanzioso; che il riso è un alimento prezioso, ma a patto che non venga privato con la brillatura delle sue sostanze fitiniche; che le verdure contengono veri tesori per l'organismo umano (ferro, fosforo, vitamine, globuline, sali di calcio, di potassio, di magnesio, ecc.) purché con le assurde cotture tali tesori non vengano stupidamente distrutti e che, infine, la teoria delle calorie e della necessità di una grande quantità di albumine animali e di grassi ha fatto il suo tempo ed è ormai dimostrato che una piccola quantità di cibo ben combinato secondo la razionale conoscenza dei bisogni del nostro organismo dà assai più forza ed energia dei piatti di maccheroni, di carne e di uova che consumano coloro che vogliono ben sostenersi. Ogni popolo deve avere la sua alimentazione e quella del popolo italiano deve esser basata sui prodotti di questa terra calda, irrequieta, vulcanica; deve esser perciò composta per tre quarti dei meravigliosi prodotti vegetali che ci sono invidiati da tutto il mondo e per un quarto appena di prodotti animali. Questi devono essere usati con grande parsimonia specie dai lavoratori intellettuali, mentre il soldato, il lavoratore manuale e, in genere, chi svolge una grande attività fisica può farne maggior consumo. (Il contrario di quel che succede comunemente). È bene si sappia che una carota cruda finemente tritata con olio e limone, un piatto di cipolle o di olive o queste cose combinate, insieme con un po' di noci e un pezzo di pan nero sono per la stufa umana un combustibile assai più idoneo e redditizio dei famigerati maccheroni al ragù o dei tagliatelli alla bolognese o delle bistecche alla Bismarck. D'altra parte con le cose più semplici, sane, sostanziose si possono creare piatti che danno agli occhi, al palato, alla fantasia sensazioni ben più intense delle vivande che oggi fanno bella mostra sulle migliori tavole.
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svolge una grande attività fisica può farne maggior consumo. (Il contrario di quel che succede comunemente). È bene si sappia che una carota cruda
«Si tratta oggi di rifare l'uomo italiano, poichè a che serve di fargli levare il braccio nel saluto romano, se può riposarlo senza sforzo sul suo grosso ventre? L'uomo moderno deve avere il ventre piatto, sotto il sole, per avere dei pensieri chiari, una pronta decisione, e un'azione energica: guardate il negro, guardate l'arabo. Il paradosso gastronomico di Marinetti mira all'educazione morale, come i suoi paradossi all'edu-cazione estetica: bisogna scuotere la materia per risvegliare lo spirito.
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«Si tratta oggi di rifare l'uomo italiano, poichè a che serve di fargli levare il braccio nel saluto romano, se può riposarlo senza sforzo sul suo
Ricordatevi che l'Italia non ha bisogno di vantare il suo passato remoto. La sua grandezza è presente: basata anzitutto sulla potenza creatrice dei suoi poeti e dei suoi artisti. Galileo, Volta, Ferraris, Marconi e il primo volo transatlantico in squadra fascista ideato da Mussolini e guidato da Balbo, le dànno il primato della civiltà meccanica. Questo primato non può certo appartenere ai popoli di quantità «trust standard e sovraproduzione», che non previdero la crisi mondiale e ne muoiono.
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Balbo, le dànno il primato della civiltà meccanica. Questo primato non può certo appartenere ai popoli di quantità «trust standard e sovraproduzione
Dove c'è del prodigioso e che forse è sfuggito anche a Marconi, è nella possibilità di realizzare, per mezzo della radio, una diffusione di onde nutrienti. Del resto la cosa non è poi straordinaria. Come la radio può diffondere delle onde asfissianti e addormentatrici (conferenze, jazz, dizione di poesie, per-finire, ecc.), potrà diffonderci pure degli estratti di ottimi pranzi e colazioni. Che cuccagna allora! Il guaio è che si andrà verso l'abolizione della cucina e quindi del «Santopalato».
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nutrienti. Del resto la cosa non è poi straordinaria. Come la radio può diffondere delle onde asfissianti e addormentatrici (conferenze, jazz, dizione di
«non si tratta, criticando le vivande contenute nel manifesto della cucina futurista, di parlare di «tecnica»: quelle vivande come il mio carneplastico che fu erroneamente creduto in opposizione alla pastasciutta, sono i primi esempî di tutta una serie che creeremo. Avremo perciò le vivande economiche e le vivande di lusso - le vivande da paragonare in meglio alla pastasciutta e le vivande da vincere in concorrenza le vecchie ghiottonerie. E, come tecnica, il ristorante futurista di Torino, batterà senza dubbio la scienza dei cuochi accademici. Ma, in ogni modo, è lo spirito rivoluzionario del manifesto che deve importare: la necessità cioè di modificare la cucina perchè modificato è il nostro generale sistema di vita, perchè, rompendo le abitudini, bisogna preparare il palato alle future alimentazioni. Se i cuochi accademici ci combattono per pura ragione di tecnica sono vinti: la loro opposizione di artigiani non può vincere la nostra forza di artisti. E le creazioni futuriste raggiungeranno perfezioni tecniche, mentre le vivande antiche, tecnicamente perfette, non si potranno rinnovare».
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opposizione di artigiani non può vincere la nostra forza di artisti. E le creazioni futuriste raggiungeranno perfezioni tecniche, mentre le vivande
Un annuncio steso press'a poco in questi termini non può essere che squisitamente futurista. Non vi sono che i futuristi, occorre lealmente riconoscerlo, conseguenti, al di là di ogni limite estremo, ai presupposti della loro dottrina. «Pur riconoscendo - ammonisce Marinetti - che uomini nutriti male o grossolanamente hanno realizzato cose grandi nel passato, noi affermiamo questa verità: si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia».
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Un annuncio steso press'a poco in questi termini non può essere che squisitamente futurista. Non vi sono che i futuristi, occorre lealmente